Presso il Laboratorio Galdiero si esegue la ricerca del West Nile Virus RNA su prelievo di sangue.

Le News del Laboratorio Galdiero

West Nile Virus
I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture
sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più
rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre
West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta
anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.

Incubazione e sintomi
Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può
essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.
La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20%
presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi
sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda
dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è
caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli
anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.
I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e
comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla
vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere
permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

Diagnosi
la diagnosi può anche essere effettuata attraverso Pcr o coltura virale su campioni di siero e fluido
cerebrospinale.

Prevenzione
Non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Attualmente sono allo studio dei vaccini, ma per il momento
la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare.
Pertanto è consigliabile proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente:
 • usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto,
soprattutto all’alba e al tramonto
 • usando delle zanzariere alle finestre
 • svuotando di frequente i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante
 • cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali
 • tenendo le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono usate.

Terapia e trattamento
Non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono
da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece
necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti somministrati comprendono fluidi intravenosi e
respirazione assistita.